Roma si candida a capitale dell’automobile elettrica con il Safety & Electric Mobility Expo (SEM 2018), il primo polo internazionale sulla mobilità elettrica e sostenibile, una delle sfide fondamentali del nostro tempo. Dal 13 al 15 aprile, in concomitanza con lo storico debutto del mondiale di Formula E sui grandi viali dell’Eur, andrà in scena la manifestazione organizzata e ospitata da Fiera di Roma, con la collaborazione di EMC TV – Electric Mobility Channel, il primo canale dedicato alla mobilità a impatto zero. E l’evento non poteva essere ospitato da una città più adatta di Roma, che con i suoi oltre 2,3 milioni di veicoli e 619 auto ogni mille abitanti affronta una delle sue battaglie più strategiche proprio sul traffico e l’impatto ambientale che ne deriva.
L’Expo consisterà in un percorso espositivo e multimediale con tutti i principali attori della sicurezza stradale, dell’auto elettrica, delle nuove tecnologie ambientali ed energetiche e delle “Smart City”. La protagonista sarà ovviamente l’automobile, ma ci sarà spazio anche per biciclette elettriche, hoverboard, droni e tanto altro. Il percorso si snoderà attraverso quattro colori che rappresenteranno le tematiche principali: il verde sarà il colore della mobilità a impatto zero, dell’auto elettrica e ibrida, il blu sarà associato alla tecnologia, al mondo digitale e alle Smart City, il giallo per la sicurezza stradale e infine il rosso, il colore della passione, della velocità e delle emozioni forti, come quelle della Formula E.
Il Safety & Electric Mobility Expo non dipinge un quadro ancora lontano: la rivoluzione dell’auto elettrica è già alle porte. Specie considerando la recente dichiarazione del sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha annunciato di voler bandire le auto diesel dal centro storico a partire dal 2024. Una decisione lampo presa subito dopo la clamorosa notizia che le città tedesche potranno vietare la circolazione delle auto a gasolio, grazie all’approvazione del tribunale di Lipsia. Si tratta di una misura che apre la porta a scenari mai visti prima e potrebbe avere ripercussioni importanti in tempi brevi. Allo stesso tempo invia un segnale molto forte all’industria automobilistica mondiale.
Allo stato attuale della tecnologia e delle infrastrutture, i veicoli ibridi benzina-elettrici sono sicuramente la scelta migliore, ma in un futuro non troppo lontano potranno essere sostituiti da quelli totalmente elettrici. L’automobile elettrica non è altro che un veicolo dotato di un motore elettrico alimentato da una o più batterie ricaricabili. Su strada i veicoli elettrici procedono in modo fluido e totalmente silenzioso, hanno accelerazioni lineari e progressive e utilizzano il cambio automatico. Una delle caratteristiche salienti è che il motore elettrico consuma energia, ma sa anche recuperarla in parte nelle fasi di rallentamento, discesa e frenata. Sotto il profilo tecnico si tratta di un’auto ad altissima efficienza, con un rendimento che sfiora il 90% laddove un motore benzina o diesel di ultima generazione arriva a malapena al 40% (vale a dire che disperde molta meno energia sotto forma di calore).
Ma il vero “cuore” di un’auto elettrica sono le batterie: sono loro a influire maggiormente su prezzo, autonomia e prestazioni. La tecnologia più moderna è quella delle batterie agli ioni di litio, che massimizzano capacità e rapidità di caricamento, offrono una potenza elettrica elevata impensabile fino a pochi anni fa e possono essere ricaricate anche se non sono completamente scariche. Tenendo conto del basso costo dell’energia rispetto a benzina e gasolio è facile intuire il vantaggio economico: per farsi un’idea, una ricarica completa costa circa 1,5 euro.
La convenienza e la sostenibilità non sono gli unici aspetti positivi di un’auto elettrica. A partire dal libero accesso alle ZTL, passando per la sosta gratuita sulle strisce blu, fino ad arrivare all’esenzione dal bollo per cinque anni (a vita in Lombardia e Piemonte).
In Europa, attualmente, circola mezzo milione di veicoli totalmente elettrici, con 150.000 nuove immatricolazioni durante il 2017. In testa c’è la Norvegia, con il 17,2% delle vendite fatte durante l’anno, seguita da lontano da Francia (1,2%), Germania (0,8%) e Gran Bretagna (0,5%). L’Italia invece resta indietro, con circa 2.500 nuove immatricolazioni, anche se in aumento rispetto alle 2.000 circa del 2016 (dati dell’Associazione nazionale francese per lo sviluppo della mobilità elettrica, Avere).
Al momento l’ostacolo principale alla diffusione dell’elettrico è il problema della ricarica, specie se si è lontani da casa, ma sembra che finalmente si stia muovendo qualcosa anche in Italia. Entro il 2018 l’Enel, Ente Nazionale per l’Energia Elettrica, prevede che saranno attive oltre 20.000 colonnine, delle quali la metà in autostrada e in gran parte di tipo ultra rapido. E teniamo presente che gli ultimi modelli di veicolo hanno tutti un’autonomia superiore ai 200 km e non farà che aumentare con l’avanzamento della tecnologia.
Benedetta Bianco