Sette nuove aree costiere italiane a rischio inondazione perl’innalzamento del Mar Mediterraneo: lo dicono le nuove previsioni elaborate dall’ENEA, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che stimano una perdita di decine di chilometri quadrati di territorioentro fine secolo. In Italia continentale sono state individuate quattro località, tutte sul versante adriatico: tre in Abruzzo, con Pescara, Martinsicuro (Teramo) e Fossacesia (Chieti), e una in Pugliaa Lesina (Foggia). Le altre tre zone individuate sono tutte sulle isole: Granelli (Siracusa)in Sicilia, Valledoria (Sassari)in Sardegnae Marina di Camposull’Isola d’Elba. Le nuove mappe sono state presentate a Roma il 5 luglio scorso durante il vertice internazionale sui cambiamenti climatici.
“Negli ultimi 200 anni il livello medio degli oceani è aumentato a ritmi più rapidi rispetto agli ultimi 3.000 anni, con un’accelerazione allarmante pari a 3,4 mm l’anno solo negli ultimi due decenni”, sottolinea il geomorfologo Fabrizio Antoniolidell’ENEA. “Senza un drastico cambio di rotta nelle emissioni dei gas a effetto serra, l’aumento atteso del livello del mare entro il 2100 modificherà irreversibilmente la morfologia attuale del territorio italiano – aggiunge – con una previsione di allagamento fino a 5.500 chilometri quadrati di pianura costiera, dove si concentra oltre la metà della popolazione italiana”. La mappatura delle sette nuove aree costiere italiane a rischio inondazione va ad aggiungersi a quelle già individuate dall’ENEA nell’area costiera dell’alto Adriaticocompresa traTrieste, Venezia eRavenna, nel golfo diTarantoe nelle piane di Oristanoe Cagliari. Ma altri tratti di costa a rischio sono stati rilevati in Toscana(Versilia), nelLazio(Fiumicino, Fondie altre zone dell’Agro pontino), in Campania(piane delSelee del Volturno)e in Sicilia(aree costiere di Cataniae delle isole Eolie).
Fonte foto: ENEA