Lunedì 17 settembre si è svolta la Commissione Trasparenza dove è stato presentato il documento di agibilità del centro anziani “Pierino Emili” in Via Massa Silani, che mancava nella documentazione presentata al Consiglio di Stato. L’edificio è risultato idoneo a ospitare un centro anziani. Prima di affrontare gli ultimi aggiornamenti è necessario fare un breve riassunto. Laddove oggi sorge il parco dedicato a Peppino Impastato una volta padroneggiava un prepotente palazzo costruito in cemento armato. Nel 2001 all’ex tesoriere della Banda della Magliana Nicoletti vennero sequestrati tutti i terreni, compreso quello dove era edificato l’eco mostro. Con la legge 109/1996 che disciplina la sottrazione dei beni alle mafie, l’area fu assegnata al Comune di Roma. Nel 2002 attraverso un sondaggio sul territorio, i cittadini espressero la volontà di volere un centro polifunzionale da utilizzare per lo svolgimento di attività culturali e di una biblioteca. Fu il Sindaco Veltroni a deliberare la realizzazione di un parco, inaugurato poi nel 2007 e dedicato a Peppino Impastato ucciso dalla mafia. Nello stesso anno la delibera 583/2007 stabilì che all’interno del parco sarebbe sorta una biblioteca e un centro polifunzionale intento a creare associazionismo con lo scopo di riqualificare il quartiere. Nel 2014 la Commissione Patrimonio del Comune di Roma approvò un atto dove il centro anziani “Pierini Emilio” ubicato in Via Massa Silani si sarebbe trasferito al Casaletto del Parco, l’atto però non fu nè discusso e tanto meno approvato. Nell’aprile del 2016 lo stesso dipartimento trasferì l’immobile al Municipio VI che a sua volta con una delibera lo concesse al centro anziani, il passaggio del testimone diventò ufficiale con l’inaugurazione di maggio. Purtroppo dopo la delibera non si procedette alla determina del direttore apicale del Municipio di Roma per convalidare l’utilizzo del locale. Siamo arrivati ai nostri giorni. Per il Comune il centro anziani si trova ancora a Via Massa Silani, nonostante al presidente del centro siano state consegnate ufficialmente le chiavi della nuova sede. Di fatto gli anziani non hanno occupato abusivamente il locale perchè provvisti di chiavi, però dal punto di vista burocratico il trasferimento non è stato mai formalizzato. Inoltre il Movimento 5 Stelle oltre a impugnare l’incompleto iter burocratico ha discusso anche la funzionalità del Casaletto che secondo la determina prevede uno “Spazio 0-99” e quindi la possibilità da parte di tutte le associazioni di usufruirne partecipando a un bando pubblico. Il Presidente Colella, della Commissione Patrimonio del Municipio VI, ha dichiarato che lo stabile del Casaletto di Collina della Pace, (consegnato dalla precedente amministrazione in campagna elettorale con un verbale di assegnazione ma senza la firma al CSA), è tornato di proprietà del Municipio ristabilendo così la legalità nei confronti delle precedenti amministrazioni che per per ricevere consensi politici strumentalizzavano gli anziani saltando qualsiasi atto pubblico.