Si definisce “riflessologia” la tecnica che consiste nella stimolazione di alcuni specifici punti del corpo allo scopo di ristabilire l’equilibrio dell’organismo.
Storicamente si fa risalire la nascita della riflessologia alle filosofie orientali, in particolare a quella della medicina cinese, ma in realtà si hanno prove del suo utilizzo anche in altre civiltà, come quelle antica egizia e Maya. La diffusione in tempi moderni della riflessologia, soprattutto quella plantare, si deve a Eunice Ingham, fisioterapista statunitense. Ma in cosa consiste esattamente la riflessologia? Secondo la teoria riflessologica sulla superficie del corpo vi sono delle zone in cui è possibile trovare dei punti, detti “punti riflessi”, che sono in comunicazione energetica con i vari distretti e organi dell’organismo. La stimolazione meccanica di questi punti tramite digitopressione, massaggio o pressione effettuata con vari strumenti permette l’invio di un’informazione di riequilibrio direttamente all’organo collegato. Le zone riflessogene del corpo sono varie: le orecchie, i piedi, le mani, la bocca, il viso. Quelle più utilizzate e conosciute sono senz’altro la riflessologia auricolare e podale. Se prendiamo ad esempio in considerazione i padiglioni auricolari, essi racchiudono una mappa che comprende tutti i nostri organi. È interessante notare che esistono tantissime mappe, elaborate anche indipendentemente da diversi studiosi in diverse parti del mondo, che coincidono.
L’auricoloterapia viene praticata da diversi professionisti, utilizzando soprattutto strumenti specifici in grado di andare a stimolare punti precisi. Sull’orecchio vi sono anche punti non direttamente collegati ad un organo ma a una funzione: per esempio abbiamo il punto “dipendenza”, che si stimola nel caso si stia trattando il cliente per aiutarlo ad eliminare la dipendenza da nicotina. In generale in una seduta di auricoloterapia si scelgono specifici punti da trattare uno dopo l’altro.
Per quanto riguarda la riflessologia podale, le zone riflesse in questo caso vengono stimolate soprattutto manualmente, durante trattamenti che non si focalizzano solo su uno specifico punto, ma mirano a lavorare sull’interno organismo: il massaggio professionale andrà a stimolare tutti gli apparati, soffermandosi su quelli che necessitano di particolare attenzione.
Come già accennato la riflessologia è molto utile per lavorare sulle dipendenze, ma anche sull’insonnia e sull’ansia, per esempio. In generale tutte le tecniche riflessologiche sono molto indicate per dolori acuti quali quelli del mal di testa o del mal di schiena, in quanto agiscono velocemente sulla fonte del dolore. In questo caso il beneficio sarà solo momentaneo e sintomatologico: per un profondo cambiamento, per esempio per evitare che venga di nuovo in futuro il mal di schiena, è necessario accordarsi con il naturopata o il riflessologo professionista per una serie di trattamenti a lungo termine, che lavorino sulla causa energetica profonda.
Nel frattempo però vi segnalo alcuni punti riflessi che è possibile stimolare in emergenza per calmare il dolore:
- Mal di schiena : massaggiare avanti e indietro, con una pressione media, la parte mediale dell’arco plantare, la zona che va dalla radice dell’alluce fino all’inizio del tallone o, in alternativa, il bordo cartilagineo del padiglione auricolare.
- Mal di testa: se localizzato sulle tempie, stimolare con una pressione media la parte laterale dell’alluce (quella vicino all’illice). Se localizzato sulla cervicale stimolare l’alluce dalla punta fino alla sua radice.
- Dolori mestruali: massaggiare la zona sottostante al malleolo laterale, ma non durante la mestruazione. È infatti sconsigliato il trattamento riflessologico nel caso di gravidanze o ciclo mestruale e questa zona può essere stimolata negli altri momenti del mese a scopo preventivo.