Martedì 17 dicembre, in via di Tor Vergata 53 è stata inaugurata la nuova sede di Fratelli d’Italia del VI Municipio. E per il taglio del nastro della prima sede del partito sul territorio municipale, non poteva mancare l’Onorevole Giorgia Meloni arrivata direttamente con la Metro C.
La deputata e presidente del partito, ha voluto ringraziare i consiglieri municipali per il coraggio dimostrato nel aver aperto questa nuova sede “simbolo di una politica che vuole dialogare con la gente e vuole essere presente sul territorio, provando a dare soluzioni” afferma. L’inaugurazione è stata anche un’occasione per portare l’attenzione sulle prossime elezioni europee di maggio. Secondo la Meloni l’Europa deve cambiare, “perché se la Merkel si guarda i fatti della Germania e Macron quelli della Francia, l’Italia viene trattata come una colonia”.
Se da un lato, ancora, la candidata Sindaca 2016, rimprovera l’attuale amministrazione romana di non saper fare neanche un albero di Natale in Piazza Venezia, è ancora più polemica con la propria colazione politica. Giorgia Meloni infatti sottolinea l’importante apporto che Fratelli d’Italia ha dato alle politiche sull’immigrazione e sulla legittima difesa, in accordo con la maggioranza, mentre è molto più critica sulla manovra economica e finanziaria che a parer suo renderà gli italiani più poveri e produrrà più disoccupazione. “Il reddito di cittadinanza proposto dalla maggioranza è una presa in giro”afferma Giorgia Meloni davanti a numerosi cittadini accorsi all’inaugurazione.
Infine non poteva mancare l’esortazione, per le persone presenti, a fare l’amato Presepe natalizio simbolo “di italianità”.
I cittadini del VI Municipio avranno a disposizione sul territorio una nuova sede di un partito che sta lentamente aumentando il proprio consenso politico nei confronti della gente. Complice una presenza sul territorio anche da parte dei vertici più influenti e carismatici del Partito, come Giorgia Meloni in questo caso. Attributi questi che al momento, l’elettorato del VI Municipio, sente mancare alla maggioranza attuale.