Sta facendo molto discutere la nuova app Immuni, l’app che serve per registrare i dati dei pazienti risultati positivi al Covid-19. La discussione nasce in termini di sicurezza e privacy.
Il nuovo virus Sars-Cov-2 sta modificando la vita di tutti noi, un emergenza sanitaria che potrebbe essere gestita con le nuove tecnologie. Questo nuovo ceppo di coronavirus sta infettando tutto il mondo e l’Italia rischia di avere più morti della Cina stessa. La Cina sembra esserne uscita mentre il nostro paese naviga ancora a vista in acque non chiare. Tutto il mondo si è mobilitato per aiutare l’Italia, medici ed operatori sanitari albanesi, cinesi e cubai.
La strada per riabbracciare i nostri amici e le persone a noi care sembra ancora lontana, nessuno può ancora prevedere quando finirà tutto questo.
Per questo si sta pensando a controllare gli spostamenti da remoto tramite questa nuova app. Molti vedono privata la proprio privacy, in Corea del Sud per esempio i governanti hanno sfruttato al massimo i controlli satellitari per monitorare la popolazione ed effettivamente il progetto ha funzionato e i contagi si sono quasi arrestati.
L’Italia sta utilizzando invece lo strumento dei Decreti legge, leggi che i padri costituenti avevano pensato solo come elemento emergenziale per dare priorità a norme che non potevano attendere il normale iter parlamentare.
L’app immuni, è l’applicazione scelta dal Governo italiano per il tracciamento dei soggetti che sono risultati positivi dal virus, e sta riscuotendo molte polemiche, è stata sviluppata nel bel paese dall’azienda Italiana Bending Spoons. L’applicazione si può utilizzare per i sistemi iOS e Android.
L’app sarà gratis per tutti, inizierà a poter essere scaricata per i primi giorni di maggio, chiunque potrà scaricarla su base volontaria sono solo alcuni i temi che preoccupano gli esperti e l’opinione pubblica, in fatto di privacy e sulla sicurezza informatica tanto che è stato chiesto l’intervento del Copasir.
Gli esperti dicono che per essere davvero efficace nel valutare la diffusione del Covid-19 l’app dovrebbe essere scaricata da almeno il 60% degli italiani.