Da inizio pandemia molte attività sono state costrette a chiudere temporaneamente per il contenimento di contagio e diffusione del nuovo Coronavirus, tuttavia i trasporti pubblici hanno continuato ad operare garantendo il servizio a lavoratori essenziali e a coloro che non potevano sostituire la propria attività lavorativa da casa tramite smartworking.
Molti i pendolari con abbonamento ATAC costretti a rimanere nella propria dimora, i quali non possono usufruire al momento dei servizi di trasporti che l’azienda capitolina offre.
Gli stessi cittadini al momento si stanno domandando se sia possibile ricevere un rimborso proprio per gli abbonamenti di cui gli è impedito l’utilizzo in questo periodo, pur sapendo che l’Azienda Tranvie e Autobus del Comune di Roma non prevede il rimborso per chi detiene e ha rinnovato il proprio titolo di viaggio mensile o annuale.
Pur essendo tra le più grandi aziende di trasporto d’Europa sembra incredibile che non provveda a rimborsi di abbonamenti di cui i viaggiatori non hanno potuto far uso vista la chiusura totale dovuta alla quarantena. Ciononostante le risposte di ATAC restano vaghe giustificandosi “gli abbonamenti seguono la durata naturale” e confermando che “non sono previste proroghe alla durata degli abbonamenti”, affermando anche “la quantità offerta è molto superiore alla domanda per un viaggio in sicurezza”. Insomma, non è previsto un rimborso poiché il servizio -incluso TPL- è comunque attivo.
A dare una piccola speranza ai viaggiatori abbonati è la sindaca Raggi, la quale sembra stia cercando una modalità per poter dare risposta e soluzione a questo dubbio dei romani.
Prende difesa di quest’ultimi il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) minacciando l’azienda di trasporti capitolina di un’azione collettiva in favore degli abbonati in quanto “gli spostamenti dei cittadini sono stati limitati a causa dell’emergenza Coronavirus” richiedendo una proroga della durata degli stessi.
Si è pronunciato anche il presidente dell’associazione, il quale ha dichiarato: “Gli abbonamenti annuali o mensili al trasporto pubblico di linea devono essere rimborsati per la parte non goduta dall’utente, che non ha potuto utilizzare bus, metro e tram non per sua scelta ma per la decisione del Governo di vietare gli spostamenti, come forma di contenimento del Coronavirus. In base alle norme del codice civile, tale situazione legittima il diritto al rimborso in favore dei consumatori, e se ATAC non accetterà di indennizzare i propri clienti attraverso un allungamento della durata degli abbonamenti, sarà inevitabile una class action del Codacons contro l’azienda a tutela dei cittadini romani.”
Da tenere a mente che tante aziende di trasporti italiane come Trenitalia e Italo abbiano da subito disposto voucher o rimborsi ai possessori di biglietti inutilizzati, mentre invece l’azienda romana pare sia l’unica a non voler far godere i propri viaggiatori di questi diritti.