Su una collina alle pendici dei monti Ruffi, a 520 metri di altitudine sul livello del mare, circondato da castagneti e boschi di querce, sorge Cerreto Laziale, un paesino della valle del Giovenzano distante da Roma 70 chilometri. Il piccolo abitato è dominato dalla torre medievale del XIV secolo, che fu rifugio per i cerretani durante l’assedio dei briganti guidati da Marco Sciarra. Nel centro storico si può visitare la secentesca Chiesa di S.Maria Assunta, in cui si conserva crocifisso ligneo scolpito nel 1500.
Numerosi resti di antiche fortificazioni sono visibili all’interno del paese e in piazza Marconi si trova la Galleria comunale di arte moderna, che annualmente tiene importanti mostre di artisti contemporanei. Tra i luoghi d’interesse il turista potrà addentrarsi tra le mura poligonali in contrada Fonte Farolfa e Arenale fino a giungere all’interno della fortezza.
Tra storia e leggenda si potrà rivivere il racconto che narra dell’orgoglio di una comunità che non si arrese contro l’invasione dei briganti. Siamo introno al 1592: gli abitanti si rifugiarono nel castello per resistere ai briganti di Marco Sciarra, che vennero poi sconfitti grazie ad uno stratagemma e all’aiuto di una piccola gatta. Quella gattina, viene ancora oggi ricordata degli abitanti del paese, che in suo onore celebrano ogni anno un palio assegnando al vincitore una statuetta di legno che rappresenta, un gatto.
Tra i vicoli e le viuzze medievali di Cerreto, durante tutto l’anno, si svolgono numerose feste e manifestazioni culturali. In evidenza la sagra dedicata a un piatto tipico della tradizione locale, le “Pizzarelle”, simili a fettuccine ma più corte e più spesse preparate con farina di grano e una parte di farina di granturco, rigorosamente servite nelle tradizionale “scifette” (contenitori in legno) con il sugo di pistacchio (pesto di aglio e peperoncino con l’aggiunta facoltativa di acciughe). (Fonte visitlazio.com)