“Non è colpa nostra se gli cade l’occhio”. E’ il cartello affisso fuori dalla classe dalle studentesse del Liceo Socrate di Roma che oggi per protesta si sono presentate a scuola indossando tutte o una minigonna o dei pantaloncini corti. Nei giorni scorsi la vicepreside dell’Istituto aveva ripreso alcune ragazze che indossavano una gonna corta perchè “ai professori poi cade l’occhio”. Per il distanziamento gli studenti, in attesa di quelli monoposto, siedono senza banco e secondo la docente un abbigliamento succinto attirerebbe gli sguardi dei professori. Un richiamo sessista che non è piaciuto alle studentesse che hanno protestato per difendere il diritto di vestirsi liberamente in ogni luogo. Sulla questione è intervenuto anche il Ministero che, tramite l’Ufficio regionale Lazio, ha chiesto un chiarimento alla scuola.
Una protesta simile c’è stata nei giorni scorsi anche in Francia dove molte scuole hanno imposto un regolamento per l’abbigliamento delle studentesse, negando l’accesso in classe a quelle che indossavano vestiti ritenuti provocanti. Gli studenti hanno montato una protesta sui social che ha raggiunto migliaia di persone in poche ore, invitando le ragazze ad andare a scuola vestite a loro piacimento.