Le tre linee della metro di Roma a rischio chiusura. E’ questa una delle possibilità derivanti dal possibile fallimento di Roma Metropolitane, la società municipalizzata che gestisce l’infrastruttura: per evitare il crac, il Comune deve trovare subito 6 milioni di euro, approvare il bilancio, i piani di ristrutturazione e di riassetto e impostare il piano industriale e i contratti con i nuovi lavori.
Dal 1 febbraio scatterà la cassa integrazione per una parte dei dipendenti: rientreranno nella cig i dipendenti dello staff mentre la misura non riguarderà i tecnici e i progettisti che continueranno a lavorare sulle opere attualmente in corso di realizzazione. In Campidoglio, informalmente, fanno sapere che si continua a lavorare per scongiurare il fallimento.
Come riporta Repubblica, entro il 31 marzo la società rischia di non essere in grado di onorare gli impegni correnti, divenendo dunque insolvente e, di conseguenza, trovandosi a dover interrompere ogni attività, secondo una lettera scritta da Mazzotto e inviata alla sindaca Raggi la scorsa settimana.
Perciò si rischia lo stop ai lavori per la realizzazione della metro C e non solo, anche il blocco della circolazione dei treni sulle linee A e B, tratte destinate a diventare inservibili per l’interruzione “dell’adeguamento alle norme antincendio e l’impossibilità di adempiere nei termini alle prescrizioni emanate dall’autorità giudiziaria”.