di Luisa Di Maso
Instagram @luisa.di.maso
Le parole a volte servono a riempire i vuoti, come il cibo riempie lo stomaco. Parole che schiaffeggiano, parole che chiedono spiegazioni senza ricevere risposta, parole mozzate, che inventano, che provano a trattenere, parole vomitate, come il cibo a volte, violentemente. Parole, parole, cibo, cibo. Parlare e ingozzarsi per fare i conti con lo stigma sociale che denigra, nonostante il riscatto.
“Faccio sempre così (…) ho cominciato a stordire di parole chi avevo davanti, un modo molto raffinato di sfilarsi dalle relazioni dando però l’impressione di essere assolutamente disposta all’intimità…”
“Mi convincevano, le parole, perché mi sembravano l’unica salvezza possibile da tutte quelle, troppe, che a casa mia non si usavano e così usavano noi…”
Adele, la protagonista di questo romanzo, marchiata dal soprannome Senzaniente, affibbiato dai paesani anche dopo che il padre, Rocco, ha superato la miseria giovanile e raggiunto il benessere, vive l’adolescenza segnata dai disturbi alimentari. L’immagine di sé allo specchio è sdoppiata: l’Adele grassa e l’Adele magra, sono in una perenne lotta.
“Da quel momento in poi (Adele Magra), almeno fino all’estate, avrebbe fatto tutto da sola, non avrebbe mai più chiesto il permesso ad Adele Grassa che si sarebbe ritirata senza nemmeno salutare, maleducata e ingrata, come tutte le ossessioni quando se ne vanno, quasi sempre per lasciare il campo a un’altra ossessione, quella che lì per lì chiamiamo grande amore.”
Da adulta Adele incontra Nicola e con lui crede di sentirsi finalmente integra e al sicuro, ma quello che più di ogni cosa la mantiene viva è il rapporto con la figlia, Frida.
“Mia. Figlia.
Che stanotte, mentre la vorrei con me in questo letto, è con me in questo letto.
Che ha guarito, ammalandoli, tutti gli equilibri.
Perché forse è semplice: è così.
Quello che ci guarisce è quello che ci ammala.
E in fondo che cos’è.
È la vita.”
Un romanzo sorprendente e attuale “Il grembo paterno” che scivola con leggerezza pur affrontando temi di grande portata, i disturbi alimentari, il rapporto genitori-figli, l’amore coniugale ed extraconiugale. La figura paterna, fondamentale nella crescita emotiva di Adele, nel bene e nel male, pone uno spartiacque essenziale e innovativo con tutta la produzione letteraria (e non solo), in cui si ritiene impropriamente sia la madre “il solo grembo” entro cui si abbozza la personalità. Un libro che è un ritrovarsi nel segreto delle cose non dette; il grembo paterno appartiene a molti.
Il grembo paterno
Chiara Gamberale
Feltrinelli