Seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina, dedicata alla riforma di Roma Capitale. In Aula Giulio Cesare è intervenuto il Sindaco Gualtieri che ha sottolineato la necessità di un rafforzamento amministrativo, economico, istituzionale della Capitale d’Italia la cui autonomia ed efficacia “sono un interesse non solo dei romani ma di tutto il Paese”. Presenti anche i parlamentari Roberto Morassut, Fabio Rampelli, Angelo Bonelli, Francesco Silvestri, Massimo Milani e Paolo Ciani. Quello della riforma è “un percorso che non ammette più ritardi – ha dichiarato la Presidente dell’Assemblea Svetlana Celli – e la partecipazione al consiglio straordinario testimonia quanto sia importante rimettere il tema al centro dell’agenda politica. Insieme, senza divisioni, con la sensibilità e la responsabilità istituzionale che travalica i colori e le bandiere partitiche, dobbiamo tenere viva l’attenzione affinché possa ripartire in tempi brevi l’iter in Parlamento. Sembravamo essere arrivati ad un passo da questo traguardo. Poi con la fine anticipata della passata legislatura, abbiamo registrato un brusco stop. Proprio dal quel confronto possiamo ripartire senza la rivendicazione di una parte politica rispetto ad un’altra. Ma con un’azione che deve vederci uniti esclusivamente per il bene dei cittadini e delle cittadine romane e dell’intero tessuto sociale, produttivo ed economico della città. Perché Roma non è una città qualsiasi, è la Capitale d’Italia. Imprescindibile è mettere dunque l’ente comunale nelle condizioni giuste per poter adempiere pienamente alla sua funzione, alla pari delle grandi Capitali internazionali”.
La necessità di ripartire dal punto di convergenza raggiunto nella passata legislatura è stato ribadito dal Sindaco Gualtieri: “Il testo di riforma, con voto unanime, dà un’indicazione precisa e rafforza le disposizioni già presenti nell’articolo 114 rispetto alla specialità di Roma su adeguati mezzi e risorse”. L’Assemblea Capitolina, a conclusione della seduta straordinaria sulla riforma di Roma Capitale, ha approvato un ordine del giorno firmato da tutte le forze politiche nel quale si fa riferimento a una “larga convergenza politica sull’esigenza di dotare Roma di un ordinamento adeguato al suo ruolo e alle sue funzioni”.