Il Conte Dracula non ha bisogno di presentazioni. Nato dalla penna di Bram Stoker nel 1897, è stato il protagonista della letteratura inglese di fine Ottocento. Ispirato alla storica figura del Principe di Valacchia Vlad III, è il vampiro per antonomasia ed è stato oggetto di innumerevoli adattamenti teatrali e cinematografici, oltre ad essere fonte inesauribile di opere letterarie, ma anche di numerosi musical. A leggere la storia in una chiave nuova e moderna è “Vlad Dracula il musical”, scritto da Ario Avecone e Manuela Scotto Pagliara, al teatro Brancaccio dal 16 al 21 aprile con numerose novità. A partire dalle scenografie che sono state rinnovate e implementate. Ci sono nuove luci ed effetti speciali, nuovi arrangiamenti, per una riscrittura che va oltre il concetto canonico di musical. Un nuovo modo di interpretare gli spettacoli musicali, che ha già convinto diverse platee italiane con tanti sold-out e che adesso si propone per una seconda stagione. “Vlad Dracula” nasce dalla volontà di Avecone, regista, autore del libretto e di buona parte delle musiche, di voler innovare il racconto di Stoker, offrendo una nuova prospettiva. Il regista è da sempre attento a ricercare nuove forme di linguaggio teatrale e in questo caso si è avvalso della collaborazione di Manuela Scotto Pagliara, autrice di parte del testo e di alcune canzoni originali, e di Simone Martino. La colonna sonora è in stile hollywoodiano, scritta dallo stesso Avecone, strizza l’occhio ai grandi compositori da film. Le canzoni originali attraversano più generi musicali, dal pop al rock, alla modern ballad, sempre funzionali alla storia. L’allestimento scenico curato da Ario Avecone e Michele Lubrano Lavadera e l’uso delle luci di Alessandro Caso sono in stile post-industriale ed evocano da un lato i miti della filmografia, come Mad Max, dall’altro pellicole più recenti come lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie o Crimson Peak.
Non passerà inosservata la cura riposta negli abiti e nei dettagli, ideati da Myriam Somma, frutto di una ricerca innovativa, che si basa sull’epoca vittoriana, ma con contaminazioni di tessuti e materiali tecnologici avanzati. Particolare l’ambientazione, in un mondo steampunk di fine 800, all’alba dello sviluppo industriale moderno e dello sfruttamento delle nuove risorse energetiche, ma che arriva fino ai giorni nostri. Tra i temi trattati anche quello del tempo. Lo spettacolo mira a sensibilizzare gli spettatori sul fatto che il tempo a disposizione sia sempre meno. Un destino, questo, comune anche al Conte Dracula, un personaggio immortale che diventa vulnerabile e, per la prima volta, si trova a condividere un problema con il genere umano. Lo spettacolo è una sorta di viaggio, oltre lo spazio e il tempo, nel dualismo dell’animo umano. Alla fine ci si chiederà chi è realmente Dracula? Chi rappresenta il bene e chi il male? “La mia speranza – ha detto Ario Avecone – non è tanto di fornire risposte, ma piuttosto di far emergere domande tra gli spettatori. Il modo migliore per rendere un’opera contemporanea allo stesso tempo spunto di riflessione, ma anche momento di divertimento e di puro intrattenimento”. Le canzoni sono di Ario Avecone, Simone Martino e Manuela Scotto Pagliara. La colonna sonora è di Avecone. Il cast conta più di 20 interpreti sul palco, tra cui: Antonio Melissa, Valentina Naselli, Paolo Gatti, Jacopo Siccardi, Dario Guidi, Christian Ginepro. La produzione è di Workinmusical, gruppo teatrale nato dall’unione e dalla collaborazione di varie realtà del mondo del teatro stabile nazionale. Porta in scena più di 200 spettacoli l’anno, con una scuola di formazione professionale unica nel suo genere.