Prende il via da Piazza del Campidoglio la III edizione de ‘Il Goal della Vita’, iniziativa di incontri, formazione, prevenzione sanitaria e solidarietà, con un torneo di calcio e una cena il cui ricavato andrà a sostegno di Don Antonio Coluccia per le periferie romane. Focus dell’edizione 2024 sono la cybersicurezza e le nuove sfide dell’AI, rappresentata in piazza da una modella vestita da ‘sposa digitale’. L’evento si articola in altri 3 momenti:
* la presentazione in piazza del Campidoglio, dove sono presenti i medici del Policlinico Umberto I e dell’Idi con 3 unità mobili, un’ambulanza e un’unità per la donazione del sangue, per consulti gratuiti ai dipendenti di Roma Capitale in ambito senologico, oncologico, oculistico e dermatologico);
* un simposio a Palazzo Valentini su Salute e sicurezza con lo sport nel mondo dell’era digitale;
* al centro Gianluca Vialli all’Acqua Acetosa, si svolgerà un torneo di calciotto al quale parteciperanno la squadra dei medici del Policlinico Umberto I, quella della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e la nazionale Avvocati-Magistrati e una cena di gala all’hotel St. Regis dove si svolgerà una raccolta fondi per l’Opera don Giustino Onlus, fondata da don Coluccia.
Alla presentazione dell’evento in Campidoglio hanno partecipato, in rappresentanza del sindaco, il consigliere Lorenzo Marinone e l’assessore al Personale Andrea Catarci, per la Regione Lazio la vicepresidente Roberta Angelilli e il presidente del Consiglio Antonello Aurigemma, e poi il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, il prefetto Lamberto Giannini, il questore Carmine Belfiore, il dg dell’Umberto I Fabrizio D’Alba e lo stesso don Coluccia. Il Goal della Vita è organizzato dall’associazione no profit Mida Academy. “Questa giornata sia da stimolo per prenderci carico di questa lotta alle diseguaglianze; -ha dichiarato l’Assessore Catarci – la filiera della prevenzione va rafforzata e deve aiutarci ad avviare politiche che possano mettere insieme la nostra frastagliata città. Se ci si ammala nei quartieri delle periferie si muore di più del centro e questo per chi amministra la città e la regione è eticamente intollerabile. Nelle periferie vanno portati sport, salute e intelligenza umana”.