Si intitola “Boomers”. E’ una ballata teatral-cybernetica, un nuovo album di racconti dove la memoria collettiva di una generazione viene trasformata in scenari da videogioco in realtà virtuale “vietato ai minori di 48 anni non accompagnati”, all’interno del quale Nicola, alter ego/avatar di Marco Paolini (che è anche regista dello spettacolo), ritorna di nuovo giovane nel suo posto-rifugio, il bar della Jole, per rivivere avventure, primi amori, faide politiche e un caleidoscopio di 50 anni della storia d’Italia mischiati alla rinfusa da un algoritmo ancora in fase sperimentale. Lo spettacolo sarà al Brancaccio dall’1 al 2 aprile 2025. Come spiega lo stesso Paolini, lo spettatore si trova “a guardare la scena che si svolge sotto un pilone di un ponte autostradale, che passa da un’inaugurazione ad un’altra senza alcuna manutenzione. Sotto al ponte il centro del mondo, il bar della Jole, padrona dell’avvicendarsi di storie e relazioni tra Nicola, clienti abituali e lunatici matti della piazza. Regina lucente per quella fauna di umanità̀ scalcagnata che nei tempi bui in cui vive trova, anche nella luce più̀ fioca, una stella polare cui appoggiarsi, per alleviare la solitudine, almeno fino al giorno dopo”. “Boomers” è però anche “la storia di un dialogo tra generazioni interrotto, un rapporto padri e figli sfilacciato che si tenta di riallacciare nella realtà̀ ricostruita in un mondo virtuale – spiega Paolini -. Un personale paradiso ideale composto da ricordi e accadimenti storici che nel loro innestarsi, senza ordine cronologico veritiero, creano un Frankenstein narrativo che vive grazie ai racconti-resoconti delle esperienze di gioco che Nicola compie in questo universo creato dal figlio, programmatore di realtà̀ virtuale per una società̀ di videogiochi internazionale. Le nuove tecnologie mettono in crisi la trasmissione dell’esperienza e la funzione maieutica della memoria. La memoria in Boomers diventa esperienza di ‘messa in gioco’ e pone una sfida alla realtà̀ del nostro tempo: vero e reale è ciò che si vive o ciò che si racconta? E noi siamo un sistema di dati in apparenza singoli oppure un sistema più̀ profondo di legami complessi? Lo spettacolo nasce dall’esperienza di un autore che ha fondato sulla memoria una parte importante del suo lavoro e oggi si interroga su quali siano le risposte possibili del teatro (luogo della finzione e della rappresentazione per vocazione) ad un mondo in cui esperienze virtuali e reali sono sempre più mescolate senza gradi di separazione netti. La musica ha un ruolo molto importante, con un piccolo ensemble di musicisti guidato da Patrizia Laquidara, una delle voci più intense e liriche della musica leggera, figura inafferrabile, poliedrica e brillante della musica d’autore contemporanea. Sul palco la Laquidara prenderà le sembianze di Jole, personaggio mitico degli Album, ex partigiana, ex prostituta, gestiva e gestisce il bar-centro-del-mondo attorno al quale tutte le storie si snodano. Marco Paolini, narratore dà corpo e voce al coro dei personaggi delle storie del bar della Jole”. In un processo di lavoro ormai consolidato nella creazione dei suoi spettacoli Marco Paolini ha mosso i primi passi in questa creazione nell’estate del 2022. Ora, dopo averne filtrato parole e note, affronta un percorso produttivo nuovo che vedrà un primo allestimento per l’estate in una forma più concertistica e un allestimento invernale per i palcoscenici della prosa.
Boomers è una coproduzione Jolefilm e Teatro Stabile del Veneto e si inserisce nella cornice dei progetti legati a Fabbrica del Mondo. I testi sono di Marco Paolini e Michela Signori, consulenza alla drammaturgia Marco Gnaccolini e Simone Tempia. Con Luca Chiari, Stefano Dallaporta, Lorenzo Manfredini.