È tornata all’antico splendore, dopo la fine dei lavori di restauro, la fontana dei Quattro Fiumi a piazza Navona. L’intervento è stato presentato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, accompagnato dall’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio, dal sovrintendente capitolino ai Beni Culturali Claudio Parisi Presicce e dalla presidente del Municipio I Lorenza Bonaccorsi. La fontana, a quasi vent’anni dall’ultimo restauro, presentava uno stato di degrado dovuto soprattutto alla presenza di incrostazioni calcaree e di patine biologiche legate all’inquinamento atmosferico. Con il supporto della documentazione fotografica è stato possibile, è stato possibile ricostruire la falange del dito indice della mano sinistra della statua di marmo del fiume Danubio, mancante dagli anni ottanta del Novecento. I lavori di restauro sono stati portati avanti con fondi del programma PNRR “Caput Mundi”. Questi gli interventi eseguiti:
– disinfezione e disinfestazione con trattamento biocida per l’eliminazione di batteri, alghe e insetti;
– pulitura meccanica e chimica delle superfici;
– rimozione degli strati di calcare;
– consolidamento delle superfici con l’applicazione di prodotti specifici per migliorarne la stabilità e garantirne la durabilità nel tempo;
– ricostruzione in marmo della falange della mano sinistra della statua del Danubio;
– revisione, integrazione e sostituzione delle stuccature per assicurare integrità e coerenza estetica;
– protezione finale delle superfici al fine di preservarle dagli agenti atmosferici e dall’usura;
– rifacimento dell’impermeabilizzazione delle vasche;
– manutenzione dell’area di rispetto con il trattamento delle barre metalliche, consolidamento e stuccatura dei colonnotti e della pavimentazione geometrica in ricorsi di travertino e basalto.
“Con questa inaugurazione – ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri – abbiamo completato i restauri delle fontane della piazza. Dopo la riconsegna delle prime due, abbiamo concluso oggi il restauro della fontana dei Quattro Fiumi, un intervento importante che riporta al suo splendore questo capolavoro barocco realizzato da Bernini e voluto da Papa Innocenzo X Pamphilj, che voleva questa fontana per il Giubileo del 1650 ma che poi naturalmente venne inaugurata nel 1651”. “Grazie alla Sovrintendenza, impegnata in 113 cantieri in uno sforzo titanico. Si tratta di una scommessa che stiamo vincendo, in questo caso con un investimento di 309mila euro e la collaborazione di Acea per il riciclo elle acque”, ha aggiunto l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio. “Questa – ha sottolineato il sovrintendente Claudio Parisi Presicce – è la più importante fontana di Roma insieme a quella di Trevi. È stata realizzata usando il travertino per la base rocciosa e il marmo per le sculture. L’obelisco proviene dalla villa di Massenzio e fu prelevato da Papa Innocenzo X che per il Giubileo del 1650 voleva lasciare a questo luogo un monumento che restasse nella storia”.