Si chiama “progetto Supermarket Foodbusters”. È una iniziativa lanciata dagli acchiappacibo, la comunità operativa di recupero cibo di qualità nata nelle Marche nel 2016. La proposta offre l’opportunità di entrare a far parte di una comunità di attività virtuose, unite dalla consapevolezza che il successo dell’impresa passa anche dall’attenzione al non spreco di cibo, come spiegano i Foodbusters sul loro sito. Come? Cogliendo l’opportunità degli sgravi fiscali sulle eccedenze alimentari donate, assecondando la sensibilità della clientela verso l’attenzione al non spreco, applicando concretamente i dettami della strategia Ue “Farm to Fork” in tema di sostenibilità alimentare, ma anche rispettando l’ambiente, operando in maniera etica e solidale, creando nuove opportunità di marketing e comunicazione e favorendo la crescita di un’idea di economia circolare e sociale utile a tutta la comunità. I vantaggi per chi aderisce a questo tipo di iniziativa? Come spiega l’associazione si possono “recuperare ingenti somme di denaro grazie agli sgravi fiscali con un approccio semplice, un sistema gestionale immediato e in grado di tracciare oltre che produrre tutta la documentazione necessaria con qualche click”. Inoltre, si può “aumentare la propria visibilità” grazie all’inserimento nella piattaforma della associazione e alla “partecipazione alla narrazione via social dei recuperi delle eccedenze alimentari e delle consegne alle mense sociali del territorio”. Un supermercato Foodbusters lo si può riconoscere grazie alla vetrofania in cui si attesterà che si tratta “di un Supermercato a spreco 0” o, come dicono gli acchiappacibo, “a #sprec0”, oppure tramite i volantini informativi che servono per divulgare la cultura dello #sprec0. Inoltre, ogni supermercato avrà la propria scheda informativa e la mappa geolocalizzante sul sito dei Foodbusters con tutti i link di rimando ai propri canali. Infine, ritiri e consegne di cibo alle mense sociali più vicine, e in tempi brevi, saranno documentati nei canali social degli acchiappacibo che si possono condividere. Aderire all’iniziativa significa “mettere a disposizione le fisiologiche eccedenze di cibo che verranno stoccate, per tipologia e caratteristica, dai nostri operatori negli appositi contenitori”, spiega ancora l’associazione, ma anche essere disponibili a “usare l’App Bring and food collegata a Foodbusters così da generare automaticamente tutti i documenti (Bolle DDT ecc) che serviranno per tracciare le donazioni al fine di accedere di diritto agli sgravi fiscali”.