Quattro primi premi alla Francia per le categorie Ibridi di Tea, Arbustive, Sarmentose, Fragranza ed un oro alla Spagna per la categoria Floribunde. Si è conclusa la 79esima edizione del “Premio Roma per le Nuove Varietà di Rose”, concorso internazionale promosso da Roma Capitale in collaborazione con il Dipartimento Tutela Ambientale.
Ancora un’edizione segnata dal Covid che, per il secondo anno consecutivo, obbliga allo svolgimento a porte chiuse, senza il contributo della Giuria Internazionale, con la sola partecipazione della Giuria Permanete.
All’edizione appena conclusa, che come ogni anno si è svolta il terzo sabato di maggio, hanno partecipato 106 nuove varietà di rose. A presentarle 27 ibridatori provenienti da dieci Paesi: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia, Stati Uniti d’America, Paesi Bassi, Spagna.
Cinque le categorie premiate: Floribunde, Arbustive, HT (Hybrid Tea, ossia Ibridi di rosa Tea) Sarmentose (rose rampicanti) e Premio Fragranza.
Il concorso istituito nel 1933 ed interrotto per un decennio a causa della guerra elegge le migliori varietà di rose “inedite”, non destinate al commercio ma alla ricerca florovivaistica. Apre la stagione delle manifestazioni internazionali dedicate alla coltivazione di questo magnifico fiore precedendo altri prestigiosi incontri come quelli di Madrid, Parigi, Vienna, Londra, Dublino e Glasgow. Il Premio Roma rappresenta un evento di enorme prestigio essendo, inoltre, il secondo più antico al mondo dopo il concorso di Bagatelle istituito in Francia nel 1907.
Fino al 1940 il concorso si svolse a Colle Oppio, in quello che fu il primo Roseto di Roma ma nel 1951 riprese nell’attuale sede sul Colle Aventino. Qui opera in modo permanente una giuria di esperti che analizza e valuta aspetti quali la rifiorenza, la resistenza alle malattie e il portamento, assegnando un punteggio ad ogni varietà e designando infine le rose vincitrici per ciascuna categoria in concorso.
Grazie alle sue condizioni climatiche la città di Roma costituisce uno dei più importanti incubatori mondiali per l’attecchimento e lo sviluppo degli esemplari che arrivano al Roseto rispettivamente tre anni prima dell’edizione in cui saranno posti a concorso se di categoria sarmentosa (rose rampicanti) e due anni prima se di categoria a cespuglio e che in questo lasso di tempo sono curati con grande professionalità e perizia tecnica dai tecnici del Servizio Giardini capitolino.