Si chiamava Adriano Trevisan e aveva 78 anni. E’ stato lui il primo morto italiano a causa del Covid. Giusto ricordarlo, a un anno esatto di distanza dall’inizio della pandemia. Dodici mesi che hanno segnato profondamente le vite di ognuno di noi. Era il 20 febbraio del 2020 quando Mattia Maestri, manager d’azienda 38enne, con febbre alta e una brutta polmonite, venne sottoposto ad un tampone da Covid-19 nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi. Mattia è stato il primo positivo italiano, il primo acclarato. Il celebre paziente uno. Di lì a poco, arriveranno i focolai nelle residenze per anziani. Migliaia di vittime. Solo il 7 marzo venne disposta la chiusura dell’intera regione Lombardia, due giorni dopo tutta l’Italia, il primo tra i paesi europei, entrò in lockdown per uscirne soltanto due mesi più tardi. E un anno dopo, non è ancora finita. Nel frattempo, i numeri raccontano tutto. In un anno, quasi 3 milioni di casi (2.795.796) e quasi 100mila morti (95.486). E’ stato un anno pieno di timori, ma anche di speranze, grazie alla scienza e alla sua pronta risposta che sta riportando vita dove c’era la morte. Un anno unico, indecifrabile e che verrà celebrato nei libri di storia.