Si tratta “semplicemente” del malumore di alcuni romani, stanchi di vedere le strade del proprio quartiere invase dalla spazzatura oppure dietro agli incendi dolosi dei cassonetti della differenziata c’è un’unica regia occulta? Le indagini in corso prima o poi ci daranno una risposta, oggi però la Capitale deve fare i conti con un’emergenza rifiuti dettata non solo da un Piano Rifiuti Regionale fermo dal 2013 e da un servizio a dir poco insoddisfacente da parte dell’azienda municipalizzata romana, ma deve mettere in conto anche il problema dei continui cassonetti incendiati. I dati sono sconcertanti, dal 2016 al 2018 sono stati dati alle fiamme 590 cassonetti con una media di 295 contenitori all’anno. Il picco è stato registrato nel mese di dicembre in particolare nella notte di San Silvestro dove a prendere fuoco sono stati ben 50 secchioni. L’Ama ha provveduto a rendere noti i dati relativi ai roghi dopo i rilievi tecnici effettuati. I municipi maggiormente colpiti sono stati: X, IV e VIII. Al più presto l’Azienda provvederà a sostituire i contenitori inutilizzabili (con un costo non indifferente), ma i tempi saranno lunghi, poiché per rimuovere i rifiuti bruciati saranno necessarie particolari operazioni di smaltimento, visto che non si tratta più di spazzatura ma di rifiuti combusti che dovranno essere rimossi in maniera diversa dall’ordinario. Nella notte di Capodanno i Vigili del Fuoco hanno effettuato 160 interventi, il 75% ha riguardato lo spegnimento di incendi di cassonetti e spazzatura abbandonata per le strade della Capitale. La Sindaca Raggi temendo “il gran falò d’immondizia di fine anno” è corsa ai ripari con un’ordinanza di divieto botti e i fuochi d’artificio dalle ore 00.01 del 31 dicembre alle ore 24.00 del 01 gennaio 2019, ma a nulla sono valse tali precauzioni. Da Via Balduina a Via delle Medaglie d’Oro è stata una strage non solo di cassonetti per i rifiuti ma anche di autovetture in sosta. Le zone maggiormente interessate dall’escalation di roghi sono state Magliana, Cinecittà, Ostia, e Centocelle. Daniele Diaco, portavoce all’Assemblea Capitolina e Presidente della Commissione IV Ambiente, non ha dubbi, si tratta di atti criminali compiuti nel momento in cui l’amministrazione comunale sta svolgendo un enorme lavoro dopo l’incendio che ha coinvolto il Tmb Salario. Il bilancio di questi ultimi due anni lasciano molto sconcerto se paragonati agli otto anni precedenti, quando nel periodo 2008-2016 sono stati 640 i cassonetti a prendere fuoco con una media di 80 contenitori all’anno. Sempre negli ultimi due anni a Roma hanno preso fuoco due oasi ecologiche e l’11 dicembre il Tmb Salario. La spazzatura presente a Roma offusca le bellezze della città facendo passare in secondo piano il successo del Capodanno con l’aumento di visitatori al Colosseo. Per Lorenzo Bagnacani, Presidente di Ama, questi episodi costituiscono un fenomeno estremamente grave e dannoso per l’intera collettività. “Atti di vandalismo, gratuiti e irresponsabili, oltre a mettere a rischio la sicurezza del personale Ama, – ha aggiunto – arrecano un danno economico e logistico ai romani, per cui assicuriamo la nostra più totale collaborazione alle Autorità di vigilanza e controllo”.