La grande determinazione della giovanissima Greta Thunberg, studentessa svedese sedicenne, che ha scelto di scioperare dalla scuola ogni venerdì per recarsi davanti al Parlamento svedese per sensibilizzare i suoi compagni e le istituzioni sui cambiamenti climatici e le loro drammatiche conseguenze, ha ispirato dalla fine del 2018, un vero e proprio movimento internazionale di studenti.
Seguendo il su esempio migliaia di studenti in vari paesi, dalla Svezia al Belgio, dalla Germania all’Australia, hanno aderito lo scorso 15 marzo 2019 allo Sciopero Studentesco per il Clima, per chiedere interventi concreti contro il riscaldamento globale e per proteggere il nostro futuro. “Se i paesi della Terra non prenderanno provvedimenti per limitare la diffusione dei gas serra, il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia di 1,5 gradi tra appena 11 anni, nel 2030” – un livello già molto pericoloso per la sopravvivenza del pianeta.
Questo è stato l’avvertimento sull’attuale compromessa situazione climatica da parte dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), organismo tecnico-scientifico dell’ONU sui cambiamenti climatici ed il loro impatto socio-economico. Purtroppo è ormai visibile a tutti che i leader politici mondiali, a cominciare dagli esiti inefficaci della recente COP 24 non stanno affrontando il problema con la necessaria forte determinazione.
“Noi studenti – racconta Greta – siamo i primi ad essere interessati al nostro futuro e a non voler ereditare un pianeta sempre più inquinato dalla CO2, causa principale del riscaldamento globale, da cui i disastri sempre più numerosi legati al clima, come inondazioni, uragani e desertificazioni diffuse, che determinano incalcolabili danni ambientali economici e sociali. Peraltro, abbiamo già le macro-soluzioni: energia rinnovabile al posto dei combustibili fossili, economia circolare e riciclo delle risorse, riduzione dei consumi, investimenti in ricerca ed innovazione per un modello di sviluppo alternativo e responsabilità diffusa di tutti noi per questi obiettivi.
Bisogna capire che quando si dice di salvare il Pianeta, in realtà stiamo dicendo di salvare noi stessi, perché noi facciamo parte di esso. Sentiamo l’urgenza di intervenire, sensibilizzare e stimolare i governi a salvaguardare l’interesse pubblico, fiduciosi del fatto che solo insieme possiamo vincere questa sfida epocale! Come studenti delle scuole e delle università dobbiamo mobilitarci per sensibilizzare l’opinione pubblica ma anche apportare, individualmente, cambiamenti al nostro modo di vivere, adottando uno stile di vita responsabile che tuteli l’ambiente e intraprendendo azioni concrete in tal senso. Non possiamo più vivere a spese del nostro pianeta, abbiamo solo 11 anni per invertire la rotta e dobbiamo mobilitarci adesso!”
Ed il previsto successo di partecipazione giovanile, per far capire che non manca la consapevolezza della pericolosità delle scelte ambientali che “non si stanno attuando”, c’è stato: milioni di giovani in 2069 città e piazze di 125 paesi in tutto il mondo. Solo in Italia sono scese in piazza più di un milione di persone…
Oltre alla partecipazione di tantissimi studenti, moltissime associazioni locali, hanno aderito a questa giornata di mobilitazione, sia aderendo allo sciopero ed invitando tutti i loro iscritti in piazza, sia collaborando alla comunicazione ognuno con i mezzi a propria disposizione.
“Il Global Strike for Future, originato dalla giovane Greta Thunberg, deve essere un nuovo e bellissimo punto d’inizio anche nel trattare giornalisticamente le questioni ambientali.” – ha dichiarato Roberto Giovannini, presidente della FIMA (Federazione Italiana Media Ambientali).
“Anche i comunicatori e giornalisti ambientali, sia come Federazione che come professionisti, siamo chiamati ad un grande atto di responsabilità: quello di aiutare a interpretare quanto sia essenziale informarsi correttamente per agire nel modo più utile per il Pianeta. Per questo auspichiamo che la superficialità nel raccontare l’ambiente lasci sempre più spazio a cronache approfondite e circostanziate, nel rispetto della buona informazione”.
Colonna sonora, creata in Europa dai ragazzi del movimento e cantata anche durante la manifestazione romana (sulla musica dello storico brano “Bella Ciao”)
We need to wake up
We need to wise up
We need to open our eyes
And do it now, now, now!
We need to build a better future
And we need to start right now
We’re on a planet
That has a problem
We’ve got to solve it, get involved
And do it now, now, now!
We need to build a better future
And we need to start right now
Make it greener
Make it cleaner
Make it last, make it fast
And do it now, now, now!
We need to build a better future
And we need to start right now
No point in waiting
Or hesitating
We must get wise, take no more lies
And do it now, now, now!
We need to build a better future
And we need to start right now.