Cinque colonne d’artista, cinque opere d’arte scultoree di 14 e 6 metri che si alzano verso il cielo. E’ “Colonne Infinite”, l’installazione dell’artista coreano Park Eun Sun a cura di Leonardo Contini, che fino al 30 settembre 2024, in occasione dell’Anno dello Scambio Culturale Italia e Corea 2024-2025, porterà l’arte contemporanea nel cuore di Roma, tra il Parco Archeologico del Colosseo, Piazza Bocca della Verità e il Septizodium. E’ un omaggio al 140° Anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Italia e Corea, in occasione del quale il Ministero della Cultura, Sport e Turismo della Repubblica di Corea, l’Istituto Culturale Coreano in Italia e la Korean Foundation for International Cultural Exchange (KOFICE) organizzano la mostra ‘Colonne Infinite’ dello scultore Park Eun Sun nel centro storico di Roma. La mostra, curata da Leonardo Contini e realizzata in collaborazione con il Parco Archeologico del Colosseo, il Comune di Roma e la Galleria d’Arte Contini, avrà luogo in tre siti del centro storico quali il Tempio di Venere, Piazza Bocca della Verità e il Septizodium che affaccia sul Circo Massimo.
Sarà fruibile al pubblico di tutto il mondo fino al 30 settembre, contando cinque opere dello scultore Park Eun Sun, tra cui un’imponente scultura dall’altezza di circa quattordici metri. Innestata con attenzione nel cuore più antico di Roma, “Colonne infinite” si sviluppa ai vertici di un triangolo ideale che collega il Tempio di Venere, la piazza della Bocca della Verità e l’area antistante l’antico Septizodium. Le colonne in marmi e graniti policromi di Park si ergono in ciascuno di questi luoghi.
Nel contesto del Parco Archeologico del Colosseo due opere in granito rosso e nero propongono una ‘poetica delle assenze’ atta ad attirare lo sguardo dove adesso permane il vuoto, pregno di significato storico ed artistico, di ciò che il tempo e la storia hanno abbattuto.
Le colonne di Park proseguono idealmente il peristilio del Tempio di Venere, che si ergeva innanzi al Colosseo. Nel contesto della piazza della Bocca della Verità, una singola opera di quattordici metri svetta nel Foro Boario quasi come un campanile tra i Templi di Ercole Vincitore e di Portuno, ponendosi in dialogo con due ‘sorelle maggiori’ che ancora permangono nella città: la colonna Traiana e Aurelia e forse prendendo idealmente il posto della colonna di Antonino Pio, i cui resti sono stati rinvenuti nel XVIII sec – anche se questa si ergeva nel Capo Marzio e non nel Foro Boario.
Infine, due colonne di oltre sei metri si ergono ai piedi del luogo dove anticamente sorgeva il Septizodium, un monumentale ninfeo di età imperiale. Le due opere si affacciano sul Circo Massimo, luogo di altrettanta importanza storica e che vibra ancora della vita sociale e culturale della città, con l’intenzione di creare un’associazione positiva rispetto ad un contesto che per i fruitori rappresenta un luogo di condivisione e complicità, che si spera venga arricchito della presenza delle opere.
Il tema della mostra ‘Colonne Infinite’ è espressione del concetto di ‘infinito’ dello scultore, ma si allinea anche con l’augurio di infinito sviluppo del rapporto di scambio tra Italia e Corea nel 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni. L’esposizione delle opere monumentali unisce idealmente i due Paesi, proponendo una ‘archeologia’ che indaga non solo il tempo, ma anche lo spazio e l’evoluzione dell’arte nei secoli. Le cinque opere si concentrano sul tema della colonna, di cui Park porta avanti la tradizione che ha fatto di un elemento fondamentalmente strutturale un oggetto d’arte. Affermato a livello internazionale, Park realizza opere che fondono le sue radici Orientali con la tradizione artistica Occidentale. La sua cifra stilistica si manifesta nelle profonde fratture che solcano le sue opere, diventandone parte integrante. Queste ‘ferite’ evocano, da un lato, la sofferenza, ma dall’altro sono un importante simbolo di rinascita, nonché una finestra che consente di ‘vedere oltre la superficie’ per ammirare l’interno della scultura, dove il materiale viene lasciato grezzo. Le opere di Park si distinguono per l’impiego di una tecnica contraddistinta dall’alternanza di due diversi colori, che restituisce l’effetto di un’elegante stratificazione bicromatica.