Continua la nostra inchiesta sulle ombre che avvolgono il sequestro dell’evento dell’Estate Romana in VI Municipio denominato Roma Capital Summer 2015 avvenuto dall’attuale Comandante della Polizia Locale Antonio Di Maggio. Dopo aver verificato la superficialità e il gravissimo errore del Corpo dei Vigili Urbani nell’imputare un fax anonimo all’Ospedale di Tor Vergata ( in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/06/06/sequestro-roma-capital-summer-2015-nessuna-denuncia-dal-ptv-di-tor-vergata-lospedale-ne-e-alloscuro/ ), generando così una falsa pista che è stata poi prodotta alla Procura della Repubblica e ai funzionari che ci si sono imbattuti causando gravi errori giudiziari, come si evince sia dall’ordinanza di convalida del decreto di sequestro preventivo a firma del Gip Claudio Carini , del Pubblico Ministero Giancarlo Capaldo e dalla chiusura delle indagini della PM Maria Letizia Golfieri (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/06/24/sequestro-roma-capital-summer-2015lerrore-della-polizia-locale-porta-fuori-strada-il-gip-carini-e-i-pm-capaldo-e-golfieri/) oggi sappiamo che questa denuncia non è mai stata realizzata dall’Ospedale di Tor Vergata. Sappiamo anche che ben 26 operatori della Polizia Locale di Roma Capitale transitati in quell’area non hanno riscontrato delle irregolarità e da ben 8 verbali di sopralluogo della Polizia Locale non sono mai emerse condizioni irregolari reali (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/07/04/sequestro-roma-capital-summer-2015-dalle-relazioni-di-servizio-della-polizia-locale-era-tutto-regolare/). Proseguendo con l’analisi della documentazione abbia notato inoltre un’altra grave anomalia, il Comandante della Polizia Locale Antonio Di Maggio omette 7 dei verbali suddetti a firma della Polizia Locale alla magistratura, non ottemperando alla Direttiva della norma dell’Art.347 c.p.p., delineando così, come ci dice un nostro consulente, a carico dell’attuale Comandante Antonio Di Maggio le fattispecie di reato di falso ideologico, abuso di ufficio e omissione di atti di ufficio, (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/07/08/sequestro-roma-capital-summer-2015-il-comandante-antonio-di-maggio-omette-7-verbali-della-polizia-locale-alla-magistratura-altro-errore/). Siamo entrati nel merito del sequestro preventivo effettuato dall’attuale Comandate della Polizia Locale Antonio di Maggio ed abbiamo visto, grazie al documento del Comandante dei Vigili del Fuoco di Roma Marco Ghimenti, che il sequestro preventivo in materia antincendio era del tutto ingiusto ed illegittimo perchè si trattava di una manifestazione TEMPORANEA e non stagionale, (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/07/15/sequestro-roma-capital-summer-2015-sequestro-illeggittimo-il-parere-del-comandate-dei-vigili-del-fuco-sconfessa-e-mette-nei-guai-antonio-di-maggio/). Continuando nell’analisi della documentazione in nostro possesso, ancora una volta, è emersa una documentazione chiaramente falsa ed alterata dalla Polizia Locale, dove l’Arpa Lazio palesemente disconosce la documentazione prodotta dalla Polizia Locale a firma dell’IPL Luigi Del Conte (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/07/22/sequestro-roma-capital-summer-2015-arpa-lazio-nessun-controllo-alla-manifestazione-falsa-documentazione-della-polizia-locale/ ). Abbiamo raccontato la storia e gli avvenimenti nel dettaglio partendo da una denuncia effettuata dall’attuale Sindaca di Roma Capitale Virginia Raggi appurando che gli organizzatori del Roma Capital Summer vinsero anche il bando pubblico e l’amministrazione non si è mai preoccupata di assegnarlo (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/07/29/sequestro-roma-capital-summer-2015-lassociazione-mondo-famiglia-onlus-vince-anche-il-bando-ma-non-viene-mai-aggiudicato-esclusiva/ ). Continua la nostra inchiesta grazie ad una lettera anonima inviata alla nostra redazione che traccia il percorso mancante del sequestro del Roma Capital Summer insinuando anche case abusive dell’attuale comandante Di Maggio e del suo vice Napoli. (in allegato l’articolo: https://www.whatsupmedia.it/2019/10/08/una-lettera-anonima-traccia-il-percorso-mancante-del-sequestro-del-roma-capital-summer-insinunando-anche-case-abusive-dellattuale-comandante-di-maggio-e-del-suo-vice-napoli/)
Di seguito vi proponiamo il contenuto della lettera a voi i commenti:
Ciao Loris,
dopo aver seguito la vostra ricostruzione dei fatti sul sequestro della festa Roma Capital Summer 2015 a Tor Vergata, ho preso finalmente coraggio e ho deciso di raccontarvi quello che da anni non ho mai avuto occasione di dire, forse per paura, che continuo ad avere; per questo motivo invio questa lettera in forma anonima, perché tengo alla mia famiglia, al mio lavoro e alla mia serenità.
Quello che vi dirò, soprattutto sul Capo dei Capi Di Maggio, sono fatti assolutamente riscontrabili e a conoscenza di quasi tutti gli addetti ai lavori, che non hanno il coraggio di parlare.
Per prima cosa ritengo che dobbiate informare i cittadini e comunque i lettori del vostro giornale del fatto che Antonio Di Maggio, che si riempie la bocca di lotta alla illegalità, è il primo ad essere irregolare e a convivere con l’illegalità. Lui stesso, infatti, ha un appartamento riconosciuto come abusivo da una sentenza del TAR Lazio ma, a differenza di tutti i comuni mortali, quell’appartamento non è stato e (probabilmente) non sarà mai demolito.
Vi voglio dare informazioni il più possibile precise in modo che possiate approfondire l’intera vicenda (anche se dubito che il Comune farà luce e vi metterà a disposizione tutti gli atti).
C’è un complesso immobiliare, appunto abusivo, a Tor Vergata, in via Carcaricola 195, dove sono proprietari di alcuni immobili l’attuale Comandante Antonio Di Maggio e l’attuale Vice Comandante Stefano Napoli suo uomo di estrema fiducia.
Durante la costruzione del complesso edilizio i 2 colleghi erano uno capitano della Polizia Locale dell’allora VIII Municipio oggi VI e Napoli capitano della Poliozia Locale dell’Allora X Municipio oggi VII.
I controllori oltre a non controllare si sono controllati i propri affari! Sono anni ormai che va avanti questa vicenda e nessuno a questi tizi li ha condannati, o sequestrato i manufatti abusivi, addirittura per i procedimenti penali erano scaduti i termini (un’altra presa in giro, come quella della scadenza dei Casamonica insomma!).
Il costruttore ovviamente era ed è un loro amico che detiene ancora la maggioranza degli immobili. Voglio fare nomi e cognomi: si chiama F. D. B. che ha operato con sue società e presta nomi. Lo stesso Napoli ci lavorò insieme.
L’avvocato Sergio Siracusa dipendete dell’avvocatura del Comune di Roma, amico di entrambi, difenderà il comune di Roma o i suoi amici? E’ palese un conflitto di interessi. Tutti lo sanno ma nessuno che dice niente. Sono tutti amici che si scambiano favori a vicenda.
Anche il buon Dott. Capaldo che ha firmato il sequestro della festa a Tor Vergata è un amico di Di Maggio come molti altri. Tutti gli arbitrati che vedevano coinvolti il corpo della polizia locale o meglio gli amici e i protetti di Di Maggio e che sono stati trattati da Capaldo sono finiti con un nulla di fatto oppure saranno destinati alla prescrizione.
A proposito della festa a Tor Vergata. Anche lì il sistema per farla chiudere è stato lo stesso: amici nei posti giusti del Comune e della Magistratura, con un canale preferenziale con il Dott. Capaldo.
Vi avviso però: state toccando un potere che da sempre è stato il principe del comando e nelle decisioni nella Capitale.
Avete ricostruito molto bene i fatti ma vi mancano dei particolari. Allora posso dirvi che in quella vicenda ci fu un dialogo tra i vari esponenti di tutte le parti politiche che hanno costruito a tavolino il caso “Roma Capital Summer”.
Non so se riuscirete mai a dimostrarlo, ma i nomi e i cognomi delle persone sedute allo stesso tavolino sono queste: i principali sono 2 ovvero Fabrizio Scorzoni e il consigliere capitolino 5 stelle Enrico Stefàno, Matteo Orfini, Fabrizio Santori è stato più che altro mosso da un favore di Di Maggio visto che i due collaboravano sotto il sindaco Alemanno, Alfonso Sabella, allora Assessore alla Legalità, indottrinato un po’ da tutti che hanno gonfiato il suo ego smisurato ed esaltato, lo stesso Antonio Di Maggio, Federica Angeli la giornalista di Repubblica e la testata giornalistica locale per dare un po’ di risalto alla magistratura.
Insomma, si sono seduti a tavolino: la politica (di diversi partiti), l’amministrazione, la polizia locale, la magistratura e il giornalismo, tutti legati al territorio e tutti uniti da un unico obiettivo: togliere di mezzo la maggioranza politica che governava allora il territorio del Municipio VI e che era libera e non accettava compromessi o logiche di partito.
Insomma, la storia più vecchia del mondo: poteri uniti per ottenere altro potere.
Tutto parte da Scorzoni, amico di vecchia data di Antonio Di Maggio. Scorzoni fa pressioni su Di Maggio e sugli amici parlamentari, e a loro volta tutti fanno pressioni e inducono l’assessore Sabella a portare la vicenda davanti al Prefetto. Da fonti certe so che il Prefetto ha sminuito l’intento di questi soggetti etichettando la questione come “guerra interna di partito”.
Non ci vuole un genio per capire il “complotto” che c’è stato: nella mia esperienza non ho mai visto, dopo quattro esposti (di cui uno anonimo), la mobilitazione, in poche ore, di 50 operatori ed altrettante autovetture.
Questi esposti arrivano tutti lo stesso giorno. Tutti sono andati a denunciare a Ponte di Nona dal gruppo Spe proprio di Di Maggio. Perchè non sono andati nella caserma più vicina dai carabinieri a Tor vergata o a Tor bella monaca o addirittura dalla Polizia di Torre Maura o Romanina? Sono tutti più vicini di Ponte di Nona!
Questo vi è sfuggito negli articoli che ho letto, ma credo che sia da sottolineare!
Per non parlare del fatto che, all’interno della commissione per decidere sul bando dell’Estate Romana in Municipio c’era addirittura la compagna dello sceriffo Di Maggio. Un caso?
Sugli articoli non vi siete neanche soffermati sul ruolo decisivo della dirigente dell’ufficio cultura Rosalba Alessandroni: è stata dirigente sempre nell’ufficio cultura anche con lo Scorzoni il quale aveva contatti con lei e durante questo affidamento lei si è prestata a tale sabotaggio per dirne una il giorno in cui scadevano i termini per la presentazione della documentazione da parte dell’associazione Mondo Famiglia e il conseguente affidamento dell’area la dott.ssa invece di completare la sua giornata lavorativa, avendo dato lei stessa i termini di presentazione che per chi si intende erano strettissimi, e direi anche impossibili, invece di ricevere gli organizzatori con la documentazione timbra il cartellino e lascia il suo ufficio, lasciando tale incombenza al direttore del municipio che si è visto obbligato a prendere lui la decisione, all’evidente scopo di non esporre Roma Capitale a richieste risarcitorie in sede civile. Il tutto accade il 24 Luglio 2015. Lo ricordo bene. Come mai la Alessandroni che ha prodotto la documentazione non è stata iscritta nel registro degli indagati? La Alessandroni inserisce nella commissione del Bando Pubblico la compagna di Di Maggio per cercare di sabotare la procedura! Ed è chiaro che voleva dare un segnale a tutti i componenti che c’era in mezzo Di Maggio e dovevano starne tutti fuori… perché Roma ora è sua.
Ma per quanto?
Coraggio! Andate avanti! Buon lavoro!