di Luisa Di Maso
Instagram @luisa.di.maso
Ci sono storie che fanno innamorare nonostante il dolore che raccontano, per il semplice motivo di essere lo specchio di esperienze da molti vissute. In queste storie alcuni lettori rintracciano se stessi. A spingerli sulle pagine c’è l’intento, benevolo, di scorgere una motivazione alla sventurata sorte che li accomuna ai personaggi, ma anche la speranza di riuscire a rintracciare nel testo un appiglio, una via, un suggerimento. Cosa c’è di più doloroso della perdita di una madre in giovane età? L’evento luttuoso, anche quando generato da una malattia, coglie impreparati tutti. Barricato nel proprio dolore, chi rimane si barcamena come può tra la necessità di tirare avanti e vuoti difficili da colmare, mancanza di riferimenti, sofferenza.
Deceduta Sophie, Greta, sua amica, si trova a dover accudire Lena, la figlia adolescente di Sophie e a portare avanti l’attività che tempo prima le due donne avevano messo su insieme: una libreria a Lione. Difficile il rapporto con la ragazza che, senza neanche un padre, non accetta di buon grado la presenza di Greta in casa.
“-Vattene! La testa sprofondata sul cuscino, Lena si sta coprendo gli occhi con l’avanbraccio. -Ci sei sempre tu qui con me. Io non ti voglio più vedere. Io voglio la mia mamma. E sono subito singhiozzi, alternati a smorfie di dolore. (…) Dalla cucina la sente piangere. Immobile osserva le poche foto appese al frigorifero. Lena appena nata in una culla rosa, Lena piccola in costume da bagno al mare, Lena un po’ più grande sugli sci. Si avvicina, il bicchiere vuoto in una mano, il blister nell’altra, e sposta la calamita che copre il viso di Sophie. Si sofferma a osservarle il sorriso mentre stringe la sua bambina. E qualcosa le frana in petto.”
La vulnerabilità di Lena è la medesima di Greta che fa di tutto per riuscire a trovare un canale comunicativo con la ragazza che si oppone in ogni cosa e non accetta neanche le proposte di lettura che via via Greta le fa, nel tentativo di far accendere in lei almeno la scintilla della curiosità.
“In sala poggia il quaderno sul tavolo, sposta i fogli e tocca i libri che voleva dare a Lena. Afferra il primo, L’isola di Arturo, lo gira e legge la quarta di copertina. (…) Oppure no. Si volta in direzione della camera chiusa e ripone il libro con un sospiro. Prende la sua adorata Madame Bovary, poi cambia idea. Forse Calvino? Nemmeno. Sposta Il barone rampante e sceglie Il giovane Holden. La traduzione francese lascia a desiderare ma fa lo stesso. Lena non può rimanere indifferente alla sagacia del protagonista. Da ragazzina lei si era sentita tanto vicina alla sensibilità di Holden Caulfield al suo sguardo critico nei confronti degli adulti. Sì, è il libro giusto.”
Ma tra Lione, Milano, Parigi, misteri di famiglia da svelare, rapporti tumultuosi con i parenti, Greta riuscirà piano piano a fare breccia nella sensibilità della ragazza e a rinascere lei stessa.
“La brezza si sta trasformando in vento. Alza lo sguardo a scrutare il cielo nuvoloso e s’incammina. Lena la raggiunge. -Non abbiamo brindato. (…) -A cosa vorresti brindare? -A te e a me. Risponde subito la ragazza. Greta si ferma di botto. -In che senso? -A me perché sono stata promossa. Lena la supera e le si para davanti. -E a te perché non fai più sceneggiate. -Non capisco. (…) -Ma sì, lo sai benissimo. Quando smetti di respirare e dici che non senti più niente e mi fai spaventare.”
In “La libreria tra due fiumi” l’autrice ci guida nel mondo degli adolescenti di oggi, ragazzi tanto cocciuti e spregiudicati, quanto fragili e insicuri, affrontando temi molteplici: il dolore per la perdita di una persona cara, i rapporti instabili tra consanguinei, la famiglia possibile, fatta di legami non di sangue, l’amicizia, l’importanza dei libri che creano legami, l’anoressia mai nominata ma onnipresente nelle abitudini alimentari di Greta.
La narrazione incalzante, efficace, diretta, commovente, a tratti ironica, rende la lettura di questo romanzo un’esperienza di vera immersione nei fatti. La libreria tra due fiumi è una storia intensa, difficile da dimenticare.
La libreria tra due fiumi
Alice Prina
Edizione Piemme