Inaugurato, nel suo nuovo assetto, il Giardino Galafati, adiacente alla Scuola Toti. Taglio del nastro col presidente del V Municipio Mauro Caliste, l’assessore municipale all’Ambiente Edoardo Annucci, l’Assessora muncipale alla Scuola Cecilia Fannunza, il Sindaco Roberto Gualtieri e l’Assessora alla Scuola, lavoro e formazione professionale Claudia Pratelli. “Abbiamo realizzato un modello di quello che vogliamo fare. Questa è una zona dove c’è poco verde e tanto cemento, e dove c’è, quindi, un rischio di isole di calore tra le più significative della città – ha spiegato il primo cittadino -; qui è stata dunque fatta una depavimentazione, sostituendo il cemento e l’asfalto con terra e materiali traspiranti. L’intervento ha interessato 500 metri quadri e sono stati portati via dai camion oltre 150 metri cubi di cemento”. Poi, ha continuato Gualtieri “vanno messi più alberi, che hanno un effetto di purificazione dell’aria e di abbassamento delle temperature: ora ci sono 191 essenze vegetali di 42 specie diverse, 53 alberi e 138 arbusti, con un lavoro specifico per capire quali tipi sono più resilienti e legati al nostro territorio. Infine, qui si fa un esperimento di riciclo dell’acqua: si utilizza un pozzo della Metro C che consente di irrigare e di avere una qualità del verde migliore. Vogliamo contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici riducendo le emissioni, per evitare che il clima cambi ancora di più, ma vogliamo anche adattarci e proteggerci da quello che è già avvenuto. Questo significa cambiare profondamente il nostro modo di concepire gli spazi”. “La riqualificazione del giardino Galafati – ha spiegato l’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi – è un intervento che, per il suo approccio integrato, rappresenta un esempio concreto di un modello innovativo che punta alla sostenibilità ambientale e che vogliamo applicare ai progetti di rigenerazione e trasformazione del patrimonio di parchi, giardini e del verde della città. Depavimentazione e utilizzo della rete dei pozzi comunali sono due elementi su cui Roma punta fortemente. Il modello è quello introdotto dai ‘rain garden’, aree verdi e giardini appositamente progettati per raccogliere l’acqua piovana e favorire, grazie alle superfici drenanti, l’alimentazione delle falde sotterranee, riducendo il consumo di acqua potabile grazie all’utilizzo dei pozzi”. Il sindaco ha poi sottolineato l’importanza del Municipio V che, nell’ambito della competenza decentrata sul verde urbano, per il giardino Galafati ha dato vita a un progetto condiviso con il territorio.