Tra gli escamotage usati per evitare di essere notati dalle Forze dell’Ordine nello spaccio di droga c’è anche l’uso di ragazze insospettabili quale ultimo anello nella catena; escamotage che non è servito a due donne arrestate dalla Polizia di Stato nella zona di Tor Bella Monaca. Il primo arresto è avvenuto su via Camassei; a catturare l’attenzione degli investigatori del Distretto Casilino è stata una giovane, che si aggirava nella zona con un fare sospetto. Gli agenti hanno così deciso di appostarsi per seguirne gli spostamenti: appena pochi minuti dopo, l’hanno notata nell’atto di avvicinarsi ad un “cliente” e cedergli qualcosa per poi ricevere in cambio da quest’ultimo una banconota da 20 euro. La giovane, subito fermata e vistasi scoperta dai poliziotti, ha subito consegnato loro 46 dosi di cocaina e crack che nascondeva nel reggiseno e negli slip. La 39enne romana è finita quindi in manette perché gravemente indiziata di spaccio di sostanze stupefacenti. La Procura ha poi chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma la convalida della misura adottata dalla PG. Più articolato il secondo arresto, operato sempre dalla Squadra di Polizia Giudiziaria del Distretto Casilino. Anche questa volta, a catturare l’attenzione degli investigatori – che stavano già monitorando la piazza di spaccio di via Ferdinando Quaglia – è stata una donna, che si era lì “posizionata” come se fosse in attesa di qualcuno. In questo caso, all’arrivo degli acquirenti, a lei si è aggiunto un altro uomo che, mentre la donna riceveva il danaro in cambio, provvedeva materialmente alla consegna della merce. Quando gli acquirenti si sono allontanati dalla piazza, è scattato il blitz dei poliziotti: mentre venivano fermati gli acquirenti e sequestrata la droga, sono stati fermati, oltre alla donna – una 43enne romana – un 52enne ed un 43enne entrambi romani; quattordici le dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina recuperate. I tre malviventi sono quindi finiti in manette perché gravemente indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti. Anche in questo caso, il GIP ha convalidato l’arresto. Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.