Dopo 14 anni dall’ultimo spettacolo riapre l’Arena del Teatro di Tor Bella Monaca, con un programma della “Festa del Cinema di Roma” e Museo delle Periferie. La festa del Cinema di Roma passa anche per la periferia utilizzando anche uno spazio culturale chiuso per troppo tempo.
“Finalmente il teatro torna a prendere vita e a popolarsi di persone, era in disuso da 14 anni e questo è il completamento di una delle grandi incompiute che ci siamo trovati” – ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Abbiamo lavorato con grande determinazione perchè per noi è fondamentale ridare vita alle strutture ferme, abbandonate che possono creare luoghi di aggregazione e punti di incontro e sono fucine di cultura. Ci sta bene la distanza dal centro ma non è pensabile che Roma non curi le sue periferie. Qui avevamo un punto di principio: dovevamo riaprire questo posto”.
Continua la sindaca – “Potere riaprire luoghi dove si fa cultura e dare nuovi spazi, ci consente di offrire un respiro e una speranza. Dobbiamo continuare, nel rispetto delle nuove norme, a cercare di dare un segno di speranza. Questa arena la restituiamo ai cittadini e rimarrà qui per loro. Dalla prossima primavera ed estate tornerà a essere un luogo vivo e pulsante. E’ importante riportare le persone a teatro e soprattutto farlo in periferia”.
Un’apertura, quella dell’Arena del Teatro di Tor Bella Monaca, “risultato di un lavoro di squadra che va avanti da anni” – ha sottolineato Laura Delli Colli, presidente di Fondazione Cinema per Roma. “Quest’anno abbiamo puntato forte sull’uscita all’Auditorium e ad allargare la festa a tutta la città. Auguro a questo spazio di riempirsi sempre di più. Ogni volta che si accende uno schermo – ha proseguto – è sempre una festa ma farlo in una parte di Roma che merita di essere frequentata sempre di più dà il senso di questa serata”. Per il vicesindaco e assessore alla Cultura di Roma Capitale, Luca Bergamo la riapertura dell’Arena “è la riconquista di uno spazio. Ciascuna persona ha diritto a partecipare a una vita culturale ricca e deve farlo in maniera accessibile”.
Il programma delle proiezioni è stato “Disco Ruin – 40 anni di Club Culture”, un altro documentario intitolato “Siamo in un film di Alberto Sordi?” e si è chiuso con lo spettacolo “L’Amore non si sa”, e il documentario “Porto Rubino – Storie, canzoni e lupi di mare”.