Da lunedì 18 maggio le strade della nostra città sono tornate più o meno alla normalità pre-Covid: tanti i mezzi che sono tornati a circolare nella Capitale dopo due mesi di lockdown nei quali era permesso spostarsi solo per motivi urgenti. Durante la cosiddetta “Fase 1” difatti sono stati tantissimi i controlli che hanno effettuato gli agenti di Roma, la Sindaca Raggi il 3 maggio -alla vigilia della “Fase 2”- ha twittato “A Roma, nella Fase 1 dell’emergenza Coronavirus, la Polizia Locale ha effettuato in totale oltre 850 mila controlli: rilevati tremila illeciti. Le verifiche proseguiranno in tutta la città anche nella Fase 2”.
I diversi posti di blocco hanno fatto sì che fossero pochi i mezzi a circolare risparmiando incidenti che nel 2019, secondo quanto riportato dai dati, sono costati 111 decessi su un totale di circa 27mila sinistri stradali.
Per nulla rassicuranti invece i dati raccolti dalla fine del lockdown forzato: in 40 giorni sono state registrate 9 vittime tra cui un minorenne nel X municipio.
A sottolineare la pericolosità delle strade di Roma e a bacchettare il Campidoglio è stato il segretario del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locali Stefano Giannini, il quale ha dichiarato “Se quest’anno avremo una riduzione degli incidenti stradali, stabili a 30.000 da 4 anni consecutivi, lo dovremo solo e soltanto al COVID-19. Per la sicurezza stradale a Roma il COVID-19 sarebbe sicuramente un ottimo sindaco”.
Quasi inutili i tentativi della giunta pentastellata che hanno interessato il manto statale, nemmeno le tanto vantate “Strade Nuove” alle quali la Sindaca ha dedicato un hashtag su i social hanno evitato gli incidenti “recuperati” dalla fine della quarantena.
Da accertare e analizzare ovviamente le cause che spesso non riguardano solo lo stato in cui riversano le strade: dall’utilizzo del cellulare all’eccesso di velocità, dalla guida in stato di ebrezza o sotto effetto di stupefacenti al rispetto della segnaletica stradale.
In seguito all’incidente dell’8 giugno -nel quale un pedone di 14 anni ha subito l’impatto mortale con una Peugeot- è intervenuto anche il Codacons, a pronunciarsi è stato il presidente dell’associazione Carlo Rienzi che ha definito le strade romane un “far west” soprattutto in seguito alla ripresa degli spostamenti. A tal proposito ha anche tenuto a ribadire quanto siano necessari incrementare i controlli attraverso posti di blocco e pattuglie specialmente nelle ore notturne, ma anche attraverso autovelox e tutor di velocità lungo le strade a scorrimento veloce allo scopo di ridurre incidenti e garantire la sicurezza.