“Il PD del VI Municipio? Un partito gestito, purtroppo, secondo le vecchie logiche divisive dell’ex segretario Matteo Renzi, e che non ha fatto suo il cambio di passo che caratterizza la gestione di Nicola Zingaretti”. È così che Franco Scipioni, ex segretario della sezione del PD di Tor Bella Monaca, descrive lo stato del partito in uno dei territori più delicati e decisivi della Capitale, anche in vista delle prossime comunali. “Il segretario nazionale vuole un partito aperto ed inclusivo, dalla parte dei cittadini, e invece nel nostro Municipio si insiste con politiche di chiusura ed esclusione, contro il segretario stesso”.
Sui tesseramenti negati negli ultimi mesi – che hanno portato il PD di zona anche sui giornali nazionali, Scipioni spiega che “dopo lo scandalo del periodo Renzi-Orfini, le sezioni sono state chiuse in modo improprio, mettendo in campo il professor Barca e inventandosi una montatura per controllare le sezioni. Il partito non apre ai cittadini, a chi si vuole iscrivere, c’è una chiusura totale, ancor più mirata nei confronti delle persone pensanti, quelle che hanno un minimo di valenza sul territorio: ripeto, stanno ancora cavalcando la linea renziana. Nessun cambio di mentalità”.
Oltre ai ricorsi sui tesseramenti, Scipioni critica il partito di “non fare nulla sul territorio, con le sezioni quasi sempre chiuse, al contrario di quanto facevamo noi, che cercavamo di organizzare eventi e incontri con personalità importanti, come ad esempio come quella molto partecipata sul tema ‘Lavoro e dignità’, con la presenza di parlamentari del Senato e della Camera. Non sono, inoltre mancate altre iniziative ludiche nel quartiere per i bambini più disagiati, con l’ausilio di animatori e con l’obiettivo di far passare una giornata diversa dai vari problemi che li attanagliano quotidianamente”.
Poi Scipioni dà una lettura della situazione attuale: “Sono assenti temi come la scuola e la mobilità, lasciati totalmente in mano a Cinque stelle e alla destra. Il fallimento di questa gestione è complessivo. E il partito romano sa tutto: il loro silenzio diventa un tacito assenso a questa situazione”. Con delle conseguenze pesantissime: “Con questa situazione, si rischia di mettere la città in mano alle destre, che sono avanti in questo momento, perché a livello locale non c’è quella comunicazione che servirebbe per supportare il segretario nazionale e aiutarlo ad arrivare ai cittadini sul territorio. E’ gravissimo”.