Nell’alta valle dell’Aniene, a 60 km da Roma, al confine con Subiaco e i Monti Simbruini, su una costa dei monti Ruffi, sorge Canterano. Il suggestivo borgo, citato già nel registro sublacense nel IX secolo, divenne un ‘castellum‘ soggetto all’Abbazia di Subiaco dalla metà del Mille. Assai importante per la posizione strategica, di controllo sulla Valle dell’Aniene, il borgo conserva tracce dell’interessante susseguirsi delle sue vicende storiche. Due asce neolitiche, sette asce di bronzo scoperte in un magazzino – conservate a Roma nel Museo Pigorini -, i resti di mura poligonali e le lapidi romane testimoniano le antichissime origini di Canterano e la sua rilevanza.
L’elevato valore religioso del luogo fece sorgere molte chiese ancora oggi visitabili come la Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata sulla roccia viva nel sec. XVII, le Chiese di San Mauro Abate e San Rocco e il Santuario della Madonna degli Angeli, dove il 2 agosto si conclude con una suggestiva fiaccolata la processione partita dalla Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Roma.
Tra gli innumerevoli Abati del territorio, particolarmente famoso, e non solo nel suo tempo, fu Giovanni Torquemada, noto tra l’altro per aver importato, nel vicino Monastero di Santa Scolastica a Subiaco, il primo torchio per la stampa in Italia, nel 1456. Nelle analisi chimiche eseguite a Cambridge sulle sette asce di bronzo sono stati trovati metalli provenienti dalla Toscana, che confermano i contatti tra Etruria e Valle dell’Aniene.
Le leccornie che qui possiamo gustare sono quelle che ci vengono “donate” dai boschi: non mancano infatti funghi e soprattutto tartufi, il nero, il bianco e lo “scorsone”. Per quanto riguarda la gastronomia sono da assaggiare le “fregnacce”, fettuccine di sola acqua e farina, tagliate a mano, larghe e spesse, condite con sugo di pomodoro, aglio e peperoncino e la “pizza sorda” fatta con sola acqua e farina e cotta alla brace. Inoltre il pane fatto secondo antiche ricette, gnocchetti, sagne e ravioli di ricotta, polenta, prodotti della pastorizia, incluse le ottime carni locali.
Per gli amanti dello sport e delle attività all’aria aperta la Valle dell’Aniene si presta al trekking, a passeggiate a cavallo, e ad escursioni mountain bike. (Fonte visitlazio.com)