Scoperte, ritrovamenti, “riemersioni” e ripristini non si fermano, nell’immenso giacimento archeologico della Capitale. E’ in programma questa sera alle 21 sulla pagina Facebook della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la prima visione assoluta del video sul Criptoportico di Colle Oppio, parte di un edificio di età imperiale dalla ricchissima decorazione musiva, ancora mai aperto al pubblico. Il video resterà visibile anche nei prossimi giorni.
Al livello inferiore del recinto termale, in corrispondenza dell’esedra Sud-Ovest e del porticato antistante, si trova una lunga galleria comunemente nota come “criptoportico”. Un primo intervento di scavo, eseguito nel 1990, ha portato al rinvenimento di una serie di strutture costruite alla fine del XVIII secolo per installarvi una Polveriera. I lavori, ripresi con l’intento di recuperare l’ambiente, hanno portato nel 1998 al rinvenimento di un muro trasversale sul fondo della galleria, con orientamento differente da quello delle strutture traianee che gli si appoggiavano, e quindi ad esse precedente.
La muratura in laterizio costituiva la facciata di un grande edificio, del quale è visibile quasi interamente l’apertura principale, un’arcata larga 10 metri e alta quattordici, e una parte di quella laterale, di circa sei metri. Nello spazio a vela tra le due arcate, entrambe chiuse in età traianea, si conserva un ampio tratto di intonaco affrescato, con la raffigurazione di una città cinta da mura turrite, ormai nota come “Città Dipinta”.
Nel 2004, mediante un passaggio apertosi nella volta di copertura della galleria, in corrispondenza dell’edificio dell’affresco, si è potuto esplorare l’ambiente retrostante la facciata, solo parzialmente interrato, profondo oltre 13 metri (rispetto ai quasi 15 di altezza originaria), che conservava su una parete un largo tratto di mosaico con una raffigurazione di Vendemmia.