Sono iniziati gli scavi archeologici del Foro di Cesare che porteranno all’ampliamento dell’area archeologica e l’eventuale recupero delle membrature architettoniche ancora conservate sotto terra, dove dovrebbero trovarsi sepolte parti del Tempio di Venere Genitrice e del portico orientale della piazza. Le operazioni interessano il lato orientale del Foro nella parte compresa tra via dei Fori Imperiali, la ex via Bonella, la ex via Cremona e l’attuale belvedere sul Foro di Cesare.
Le indagini sono condotte dalla Sovrintendenza Capitolina in collaborazione con l’Accademia di Danimarca, che ha donato 1.500.000 € grazie alla Fondazione Carlsberg di Copenaghen e alla Aarhus University Research Foundation.
Le operazioni di scavo sono state precedute da un programma di ricerche finalizzato alla conoscenza delle varie fasi di vita del complesso monumentale, attraverso indagini d’archivio, unitamente alla catalogazione e allo studio dei reperti, in particolare ceramici, rinvenuti negli scavi del 1998-2000. Nell’inverno del 2019 è stata effettuata una pulizia preliminare dell’area, grazie alla quale sono stati messi in luce resti di strutture murarie pertinenti ai piani terra degli edifici moderni (XVI-XX secolo) demoliti negli Anni Trenta del secolo scorso per l’apertura di via dei Fori Imperiali. Il primo lotto di scavo è stato finanziato per € 428.000, impiegati per indagare ulteriori 400 mq del complesso forense su una superficie totale di 13.300 mq del Foro di Cesare.
In questa nuova fase, le indagini archeologiche proseguiranno nell’area individuata nel 2019: si prevede di concluderle nel mese di agosto 2021.