È conosciuto come il “Giardino Segreto di Torre Maura” ed il 17 maggio scorso è entrato a far parte della campagna nazionale “illuminiamo il futuro 2018” proposta da “Save the Children” e che ha avuto un’ampia diffusione sui media e coinvolgimento in rete con l’hastag dedicato #italiavietatAiminori .
Gli operatori del “Punto Luce” di Save the Children Italia di Torre Maura, il più grande d’Italia tra questi luoghi destinati prioritariamente al recupero della povertà educativa, hanno coinvolto molte associazioni dell’area romana, tra cui “La VIA del FARE”, che opera in ambito, culturale, ambientale e sociale sul territorio della periferia sud-est di Roma da 10 anni.
La campagna di Save the Children era rivolta a investire tempo nella riqualificazione di spazi urbani degradati o ad aree verdi abbandonate nelle quali i bambini potessero tornare a giocare, come si faceva un tempo, riappropriandosi di spazi utili e preziosi per la loro crescita.
“La Via del Fare”, che in seguito alle riunioni organizzative a cui ha partecipato la Presidente Daniela Cioccolo, ha aderito con entusiasmo alla campagna di Save the Children, già da qualche anno stava lavorando, insieme a diversi volontari ed abitanti delle case limitrofe, alla riqualificazione di uno spazio, di competenza ATER, prima abbandonato all’incuria più completa e che poi pian piano si è trasformato in questo, ormai noto, Giardino Segreto” di Torre Maura. L’obiettivo era recuperare questa area destinata a verde in via Ginanni (Torre Maura, Municipio VI), affinché tutti ed in particolare i bambini affiancati dai loro nonni, potessero tornare a giocare e ad essere coinvolti in attività sociali, ricreative e culturali, senza doversi spostare troppo. “La Via del Fare” è riuscita per quest’evento a coinvolgere in brevissimo tempo agli alunni dell’ultimo anno della primaria dell’Istituto “N.S. del Suffragio” ed organizzare una mattinata all’aperto che si è trasformata in una vera festa in cui bambini, genitori e nonni, hanno potuto ascoltare la storia di riqualificazione di questa area verde e le vicende, più o meno curiose, di numerose piante piantumate negli anni e che sono state regalate dai cittadini oppure salvate dall’abbandono accanto ad un cassonetto. L’intento della giornata, secondo le linee guida della Campagna di Mobilitazione di Save the Children Italia e le associazioni aderenti come La Via del Fare, è stato quello di sensibilizzare ed attirare l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali, affinché si emani finalmente una legge per la riqualificazione di aree pubbliche abbandonate e degradate ed edifici dismessi per riconvertirli in spazi educativi per i minori. Alcune ricerche e statistiche realizzate da Save the Children mostrano come i bambini che hanno la possibilità di vivere in aree verdi qualificate raggiungano più facilmente buoni risultati a scuola. A tal proposito Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children, afferma che: “L’Italia è un Paese vietato ai minori, dove assistiamo all’abbandono e al degrado in cui versano tantissimi spazi pubblici, che invece potrebbero fare la differenza ed essere utilizzati dai bambini e dai ragazzi che vivono in contesti svantaggiati per svolgere attività sportive, artistiche e culturali. Luoghi che per tanti di loro potrebbero rappresentare un’opportunità reale per riscattarsi, uscire dalle difficoltà più forti di prima, migliorare i risultati scolastici e coltivare capacità, sogni e aspirazioni. Dobbiamo fare di tutto per restituire ai minori questi luoghi.
La giornata è stata un pretesto anche per far emergere una questione che sta a cuore a “La Via del Fare”. La presidente Cioccolo, ci racconta che in seguito alle attuali disposizioni municipali, i singoli cittadini ed anche le associazioni regolarmente registrate, non possono più occuparsi a livello volontario e gratuito della manutenzione delle aree pubbliche abbandonate, senza coperture assicurative individuali, e per danni a terzi, che tutelino i volontari che operano e che, seppur giuste come principio di base per la sicurezza generale delle persone e delle cose, richiedono un ingente esborso economico che nessun volontario si sente di sostenere, oltre al tempo che già dona alla collettività, oltre ai costi che già si sostengono per attrezzature, materiali di consumo ed acqua delle proprie abitazioni, il tutto sempre operando per il bene comune
Una delle possibili soluzioni – continua la presidente – è che questi costi assicurativi non irrisori, che cittadini od associazioni dovrebbero sostenere per proseguire nella loro opera di volontariato nella manutenzione degli spazi pubblici, laddove l’istituzione preposta è assente o del tutto carente, potrebbe essere sostenuto dalle amministrazioni locali oppure detratto fiscalmente dai singoli che operano per la maggior parte in modo collettivo in giornate dedicate all’ambiente.
D’altronde si sta effettivamente supplendo ad una mancanza di servizi da parte proprio di queste amministrazioni che spesso, soprattutto per le aree verdi, trascurano per anni la manutenzione ordinaria, fino a far elevare di tanto il rischio incendi per le aree in questione e per le tanti abitazioni che insistono nelle vicinanze. Per questo- sostiene la presidentessa Cioccolo – il ruolo di un’Associazione territoriale come “La Via del Fare” è anche quello di veicolare alle Istituzioni, attraverso un servizio volontario di Sportello del Cittadino, i punti di criticità di un territorio anche per quanto riguarda la viabilità, i trasporti, la raccolta rifiuti o le emergenze sociali di diverso tipo ed al contempo segnalare ufficialmente con lettere e continue segnalazioni agli enti preposti la pericolosità di alcune situazioni ambientali .
Non scordiamoci che parliamo principalmente proprio delle situazioni di rischio in quei parchi e giardini dove i bambini dovrebbero andare a giocare .